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La realtà del movimento femminile socialista in Italia già dalla fine dell’Ottocento è stata vivace e anche originale nelle sue esplicazioni, ma sostanzialmente poco conosciuta.
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Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali. Il volume cerca di restituire quanto più possibile voce a queste protagoniste del socialismo delle origini, presentando le tematiche esposte nei loro scritti. Le donne, a volte in età talmente precoce da essere in realtà adolescenti e giovani ragazze, hanno anticipato molti temi del neo femminismo degli anni Settanta del Novecento; fra queste la cosiddetta “doppia militanza”. Alle donne che diffondevano il “verbo socialista” fra lavoratrici diffidenti e spesso diffidate dall’interessarsi di politica spetta quanto meno la primogenitura della propaganda e dell’organizzazione politica sistematica, che in taluni casi diventa una professione. Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste a tempo pieno, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali e sprovincializzando la cultura politica italiana. In ogni capitolo di questo volume sono presenti alcuni dei loro scritti, da quelli più ufficiali a quelli più privati.