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Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e curata da Claudia Morgan, la mostra si propone di ripercorrere la storia dell’attività triestina dello studio fotografico Sebastianutti & Benque, iniziata nel 1864 e protrattasi sino agli anni ’20 del ’900.
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Il percorso espositivo, che si snoda attraverso oltre 200 fotografie scelte nella vasta produzione dello studio e per la maggior parte provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, è suddiviso in sezioni tematiche, di cui le più cospicue sono quelle dedicate al ritratto e alla veduta, cui pertiene la stragrande maggioranza delle fotografie realizzate dallo studio Sebastianutti & Benque. Questa mostra è anche un modo per valorizzare e promuovere la ricca Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, che, con sede a Palazzo Gopcevich, conta oltre 2 milioni di documenti. In occasione della mostra esce un libro-catalogo, edito dal Comune di Trieste, che raccoglie le approfondite ricerche, effettuate dal gruppo della Fototeca, sulle vicende e sulla produzione triestina dello studio Sebastianutti & Benque, ponendosi come primo e imprescindibile strumento scientifico per chi si accosti a questo argomento. La ragione che spinse Franz Benque a trasferirsi a Trieste, agli inizi del 1864, fu rispondere a un’inserzione che Guglielmo Sebastianutti, all’epoca orologiaio e orefice, pubblicò su un giornale tedesco con lo scopo di trovare un socio in affari per avviare uno studio fotografico. Il 1864 è dunque l’anno in cui si può fissare l’inizio di questa casa fotografica, che rimase in attività per circa 120 anni fino al 1983, quando Lilly Benque, nipote del capostipite e ultima erede in ordine di tempo, smise di lavorare, come illustre fotografa di ritratti, nella cittadina austriaca di Graz.
Cinque sono i protagonisti di questa dinastia di fotografi: Francesco Benque (1841-1921), intestatario del primo studio e attorno al quale si compie la storia di questa famiglia di fotografi, per mano sua, dei suoi discendenti e prosecutori e attraverso le persone con le quali entra in contatto e si lega; il socio e futuro suocero Guglielmo Sebastianutti (1824-1881); il fratello Wilhelm (1843-1903); il figlio Alberto (1873-1953); la nipote Lilly (1913-1999). Essi esportarono il loro nome e la loro professionalità in diverse parti del mondo partendo dalla Trieste austriaca di fine ’800 per poi passare a Milano, quindi ad Amburgo e Brema, a Rio de Janeiro, Pernambuco e Bahia, a Graz e a Parigi (il solo Wilhelm Benque lavorò nella capitale francese).