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Boito, Camillo

Persona

Date 1836-1914

Paese ITALIA

Autore di 50 risorse

è soggetto di 4 risorse

ca. 1836-1914 // Architetto, critico d'arte, scrittore, docente presso l'Accademia di Brera

Nascita 30-10-1836 Morte 28-06-1914

Camillo Boito (Roma, 30 ottobre 1836 – Milano, 28 giugno 1914) è stato un architetto, restauratore e teorico dell'architettura italiano. [...]

Fonti

Archivio biografico italiano. A cura di Tommaso Nappo. Munchen etc., K.G. Saur, 1987-1996. (MICROFICHES)

Bibliografia nazionale italiana: nuova serie del bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa a cura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze. A. 1, n. 1 (gen. 1958)- Firenze, Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1958- (CDROM

Asor Rosa, Alberto, Dizionario della letteratura italiana del Novecento. Torino, Einaudi, 1992

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      Scheda dati autore

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    name: Boito, Camillo
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    === REPE ===

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    sigla: BNI
    ds: Bibliografia nazionale italiana: nuova serie del bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa a cura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze. A. 1, n. 1 (gen. 1958)- Firenze, Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1958- (CDROM
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    Data Nascita: 30-10-1836
    Data Morte: 28-06-1914
    RifWiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Boito
    Descrizione: Camillo Boito (Roma, 30 ottobre 1836 – Milano, 28 giugno 1914) è stato un architetto, restauratore e teorico dell'architettura italiano. Fu una figura di spicco nel dibattito che animò il mondo artistico italiano all'indomani dell'unità nazionale, incentrato sulla ricerca dello "stile nazionale", che avrebbe dovuto caratterizzare l'architettura, la pittura e la scultura dell'appena costituito Regno d'Italia. Fu anzi il primo ad innestare la questione dello "stile nazionale" e ne identificò le linee guida, nell'ambito dell'Eclettismo e del Neoclassicismo, poi tenute presenti dagli artisti che operarono nel periodo, affermando che lo studio dei classici doveva essere il punto di arrivo e non quello di partenza nella ricerca artistica, volta a dare volto alle istanze della raggiunta unità nazionale. Inoltre espresse i dettami del "restauro filologico", ancor oggi tenuti presenti nelle teorie del restauro attuale: riconoscibilità dell'intervento; rispetto per le aggiunte aventi valore artistico, che nel corso del tempo sono state apportate al manufatto; tutela dei segni dello scorrere del tempo. Se durante la formazione giovanile aderì al restauro stilistico e ricostruttivo, personificato da Eugène Viollet-le-Duc, col tempo si avvicinò al "restauro filologico", al quale aderì persino il Ministero della Pubblica istruzione Giovanni Battista Cavalcaselle.
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