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Jelinek, Elfriede

Persona

Paese AUSTRIA Lingua TEDESCO

Autore di 47 risorse

è soggetto di 3 risorse

1946- // Drammaturga e traduttrice. Premio Nobel per la letteratura 2024. Nata a Mürzzuschlag il 20.10.1946.

Nascita 20-10-1946

Elfriede Jelinek (IPA: [ɛlˈfʀiːdə ˈjɛlinɛk]) (Mürzzuschlag, 20 ottobre 1946) è una scrittrice, drammaturga e traduttrice austriaca.Nel 2004 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura. Elfriede Jelinek scrive contro il malcostume politico e della vita pubblica ma anche privata della società austriaca. [...]

Fonti

Bibliografia nazionale italiana: nuova serie del bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa a cura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze. A. 1, n. 1 (gen. 1958)- Firenze, Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, 1958- (CDROM

Catalogo in linea della Library of Congress http://catalog.loc.gov

Catalogo in linea della Bibliothhque Nationale de France: http://catalogue.bnf.fr

Deutsche National Bibliographie

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      Scheda dati autore

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    name: Jelinek, Elfriede
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    Descrizione: Elfriede Jelinek (IPA: [ɛlˈfʀiːdə ˈjɛlinɛk]) (Mürzzuschlag, 20 ottobre 1946) è una scrittrice, drammaturga e traduttrice austriaca.Nel 2004 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura. Elfriede Jelinek scrive contro il malcostume politico e della vita pubblica ma anche privata della società austriaca. Giudica l'Austria arretrata ed impregnata del passato nazista, e nutre nei confronti del proprio Paese un odio aspro e reciproco. Per esprimerlo utilizza uno stile sarcastico, provocatorio, che talvolta ella stessa, al pari dei propri avversari, considera blasfemo e di cattivo gusto. Infatti nella sua produzione letteraria la violenza, il sarcasmo e l'incantesimo costituiscono il mezzo per analizzare e distruggere gli stereotipi sociali e gli archetipi del sessismo. In particolare, l'autrice porta avanti la denuncia implacabile della violenza sessuale contro le donne. I suoi tratti gentili e delicati sembrano porre in contrasto la persona, schiva, disponibile e concreta, con la figura pubblica che il regista definisce una “clava culturale”. Quello di Elfriede è infatti “un ruolo d'artista attivo, scomodo”, che lavora per “ridisegnare le mappe dell'esistenza”. Il teatro di Jelinek, trattando temi quali la politica e la condizione della donna, “è una miccia accesa”; “nella sua scrittura non ci sono regole” e la “messa in scena viene negata nelle sue regole fondamentali: azione, personaggio, luogo, esistono solo tra le righe in una visionaria libertà”. La parola di Elfriede Jelinek è “allo stesso tempo puramente teatrale” perché “è in primo luogo, materia vocale, con un corpo sonoro vivo e presente fatto di fonetica, ritmo, una musica inscindibile dal senso”. Fra gli scrittori-drammaturghi degli anni duemila, Jelinek rappresenta “la voce femminile più innovativa e provocatoria”.
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