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La vita di Michele Gortani - figura di intellettuale di stampo ottocentesco alla costante ricerca di un rapporto organico con il proprio popolo da un lato, e di uomo impegnato nel sociale in sintonia con i tempi moderni dall'altro - è strettamente e profondamente intrecciata con la storia della Carnia e con alcuni degli avvenimenti più importanti del Novecento, nei quali ebbe spesso un ruolo da protagonista. Nato a Lugo, in Spagna, nel 1883, si laurea appena ventunenne in scienze naturali e intraprende una rapida carriera accademica. Dopo alcuni anni trascorsi nelle università di Perugia, Bologna, Torino, Pisa, Cagliari e Pavia, dal 1924 è titolare della cattedra di geologia all'università di Bologna, dove insegna fino al 1958. Parallelamente all'attività di docente e scienziato si svolge il suo impegno politico e sociale. Nel 1913 viene eletto deputato nel collegio di Tolmezzo; partecipa quindi come volontario alla prima guerra mondiale, per assistere poi, dopo la ritirata di Caporetto, i numerosi profughi carnici sparsi per l'Italia. Durante il periodo fascista si dedica prevalentemente all'attività didattica e scientifica e negli anni Trenta dà vita all'Associazione Pro Carnia. La seconda guerra mondiale lo vide prodigarsi in favore della popolazione della sua terra, angariata da fascisti, nazisti e cosacchi. Nel 1947 diviene presidente della Comunità carnica, carica che ricoprirà fino alla morte. Deputato all'Assemblea costituente, fa inserire negli articoli 44 e 45 della Costituzione i due commi che prevedono provvedimenti a favore della montagna e dell'artigianato; come senatore lega invece il suo nome alla legge per la montagna del 1952. Michele Gortani si spegne a Tolmezzo nel 1966. Tre anni prima aveva visto avverarsi il suo sogno, alla cui realizzazione si era applicato per un quarantennio con l'inaugurazione a Tolmezzo del Museo carnico delle arti e tradizioni popolari, uno dei maggiori musei etnografici d'Europa.