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Il protagonista di questo racconto si ritiene un bambino molto fortunato e ce lo ripetespesso raccontando con allegria che ha un amico, Carlo, con cui gioca perché ha unaricchissima collezione di soldatini che schierano per combattere lunghe battaglie per tuttala casa lasciando poi tutto in disordine per andare a far merenda, mentre a casa suaquando Carlo viene a trovarlo devono fare giochi tranquilli, perlopiù con la playstation, perevitare che suo fratello Davide possa farsi male e poi tutto deve essere rimesso a postoperché altrimenti Davide non trova più nulla. In effetti Carlo può fare tante cose, possiedeun’iguana mentre lui non ha mai potuto avere un animale, ma il fratello è un esserespeciale, con lui non ci si annoia mai, è un bambino intelligente, ha un’ottima memoria,racconta delle storie bellissime e ha anche un labrador da cui non si separa mai, masoprattutto riconosce le cose dal rumore che fanno e può leggere al buio perché conoscel’alfabeto Braille: Davide è un bambino non vedente. L’ illustratore Mayorga svelaprogressivamente questa realtà disegnando in principio gli occhi chiusi in situazioniassolutamente naturali, ascoltando la musica o assaporando una bevanda fresca,divengono cioè segno di una differenza fisica solo quando gli indizi si accumulano e ilgiovane lettore si affeziona a Davide e comincia a identificarsi con lui e capisce quanto siafortunato il protagonista ad avere un fratello così. E così l’autore rende lieve e naturale ladiversità senza cadere nella trappola della compassione o dell’eccesso di correttezza eracconta una bella storia di amicizia e fratellanza. Il libro è impreziosito dall’inserto di unbrevissimo testo in Braille che invita il lettore a scoprire e sperimentare questa scrittura.