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È possibile avere una discussione civile sul ruolo di Israele nella politica estera americana?
Abbiamo scritto "La lobby israeliana" al fine di iniziare una discussione su un soggetto che è diventato difficile da trattare apertamente negli Stati Uniti.
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Sapevamo di provocare una forte reazione e non siamo sorpresi che alcuni dei nostri critici abbiano scelto di attaccare apertamente i nostri scrìtti e di travisare di proposito le nostre argomentazioni. Siamo però anche gratificati dalle tante attestazioni di stima che abbiamo ricevuto e dai commenti positivi che sono emersi sui media e nella blogsfera. È evidente che molte persone, inclusi ebrei e israeliani, sanno che è venuto il momento di aprire una discussione seria sul ruolo di Israele nella politica estera americana e sulle relazioni tra questi due paesi.
Uno degli argomenti addotti contro di noi è che noi vedremmo la lobby israeliana come una bene organizzata cospirazione da parte degli ebrei. Alcuni sostengono che le "accuse al potere degli ebrei rappresentano una delle più pericolose forme moderne di anti-semitismo". È una posizione che noi condanniamo e respingiamo nei nostri scritti. Infatti, descriviamo la lobby come una coalizione di elementi individuali e di organizzazioni indipendenti senza un quartier generale. Essa include persone perbene come gli Ebrei e gli ebrei-americani che non rigirano la legge a seconda delle proprie posizioni.
La cosa più importante è che la lobby israeliana non è segreta, clandestina; al contrario è apertamente diffusa e sostenuta nei più vari gruppi di interesse politico, dietro a essa non vi è alcun atto illegale o cospiratorio.
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