Uno dei delitti contro la pubblica amministrazione, previsto dal CP, art. 324. Lo commette il pubblico ufficiale che, direttamente o per interposta persona, o con atti simulati, compie un interesse privato in qualsiasi atto della pubblica amministrazione presso la quale esercita il proprio ufficio; tale fattispecie criminosa è stata abrogata per effetto dell'art. 20 della l. 26/4/1990, n. 86 e il reato corrispondente è stato sussunto in quello di Abuso di ufficio previsto dal CP, art. 323) (DTG, Simone)